Tradizionale copricapo delle popolazioni nomadi del Sahara, soprattutto i Tuareg, la Tagelmust è una lunga striscia in cotone tra i 3 e
gli 8 metri che portano avvolta sul capo e attorno al viso.
Questa specie di turbante funge da riparo contro i raggi violenti del sole del
deserto e le correnti di sabbia trasportante dal vento, ma è anche un
importante simbolo di protezione spirituale: i Tuareg credono infatti che la
Tagelmust debba coprire la bocca per evitare che gli spiriti maligni che
abitano il deserto possano utilizzarla come via d'accesso all'anima umana; per
questo motivo anche durante i pasti è proibito scoprire la bocca.
La Tagelmust tradizionale è di color Indaco, e il processo di tintura del
cotone avviene ancora manualmente. Data purtroppo la scarsità d'acqua spesso il
cotone è tinto con polveri a secco, che nel tempo però perdono aderenza con il
tessuto, trasferendosi sulla pelle, motivo per il quale i Tuareg sono
conosciuti anche come “gli uomini blu”.
Sempre a causa della poca quantità d'acqua a disposizione
dei popoli nomadi del deserto, spesso il cotone viene lasciato “naturale”, e
così si possono avere Tagelmust di vari colori, anche se l'Indaco, ritenuto un
colore dalle particolari proprietà virtuose, è il colore utilizzato nelle
cerimonie più importanti, soprattutto religiose.
Particolare interesse è rivolto alle Tagelmust Indaco dal tono più scuro o
intenso, poiché denotano le possibilità economiche di chi la indossa.
Questo “indumento” è riservato agli uomini Tuareg adulti, che la possono
togliere solo in presenza di familiari molto stretti, mentre le donne possono
avere il viso scoperto, invertendo completamente l'ordine religioso del resto
delle popolazioni islamiche.
La Tagelmust inoltre, ha moltissimi significati sociali, legati
soprattutto al modo di avvolgerla e piegarla sul capo, diversa a seconda del
clan, del ruolo che vi si ricopre o addirittura della regione di origine.
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