martedì 27 dicembre 2016

Step #25: The End


Ed eccoci così giunti alla fine di questo percorso molto colorito, iniziato con il post introduttivo sotto il nome di step 0, dopo il quale è stato possibile analizzare il colore Indaco scuro in molte delle sue sfaccettature.
Siamo passati dall'analisi centrata più sulle caratteristiche intrinseche come “l’anatomia“ o “la chimica” rispettivamente mediante lo step 19 e lo step 14, in cui abbiamo descritto le sue vere e proprie qualità e proprietà di nascita, insieme allo step 1 in cui abbiamo analizzato l’origine storica e la definizione del suddetto colore.
Siamo passati poi a dare un nome a questo colore, in varie lingue del mondo con lo step 2, internazionalizzando così il nome proprio dell’Indaco scuro.
Con lo step 3 abbiamo dato un codice a questo colore, con il quale esso viene classificato all’interno del panorama mondiale secondo diversi modelli matematici astratti (modelli di colori tipo RGB, CMYK etc.).
Nello step 6 e step 11 abbiamo affrontato la parte più scientifica, in cui abbiamo descritto l’indaco scuro all’interno della scienza, trovando la sua presenza all’interno di vari manoscritti, trattati, compendi e relazioni scientifiche e anche chimiche.
Oltre alla parte più scientifica siamo stati in grado mediante l’abbecedario con lo step 9, di collegare questa tonalità dell’indaco a una serie svariata di oggetti manufatti o presenti in natura andando a “toccare” molti campi differenti in cui questo colore sia presente, passando così dalla sfera scientifica a quella spirituale piuttosto che a quella della Natura o culinaria.
Proprio per la sfera culinaria è stato creato lo step 12 in cui vengono proposte diverse pietanze o cibi del colore in esame e con lo step15 la presenza dell’indaco in manifesti e cartelloni pubblicitari riguardanti proprio la sfera alimentare.
Nello step 4,8 e 23 invece abbiamo posto la nostra attenzione sulle origini del colore nella sfera popolare e nel mito. Infatti lo step 4 analizza l’indaco nella mitologia mentre sia nello step 8 che nello step23 e nel post Curiosità - La Tagelmust si descrive come questo colore sia presente nel mondo sin dall’antichità e sia radicato all’interno di credenze popolari e anche superstizioni.
Nello step 5 abbiamo trovato come l’indaco sia presente anche all’interno del panorama musicale e nello step 7 e nello step 21 invece di come esso sia protagonista anche sul grande schermo.
Nello step 10 abbiamo esaminato il branding e il marketing dell’indaco scuro mentre nello step 17 abbiamo trovato un brevetto di una pianta con questo determinato colore.
Con lo step 20, lo step 18 e lo step 16 invece ci siamo focalizzati  di più sull’ambito rispettivamente della moda, della pittura e del design, mentre con lo step 13 siamo riusciti a scovare la presenza del nostro colore in esame anche all’interno di un fumetto.
Infine abbiamo spaziato anche nell’architettura con lo step22 e il post Curiosità - Chefchaouen: la città blu, terminando il nostro operato con una cloud di termini più attinenti che meglio identificano questo colore, nello step 24.

Spero sia stato un viaggio interessante alla scoperta dell'Indaco Scuro e di come i colori possano entrare a far parte di ogni cosa che ci circonda e spero soprattutto di non avervi annoiato ma di aver stuzzicato in voi l'interesse per i colori anche se solo con una filastrocca di Halloween!  :) 
Buone feste a tutti dal Babbo Natale indaco!

lunedì 26 dicembre 2016

#step #24: Una nuvola di Indaco

Ecco una "cloud" di parole attinenti al colore in esame, costituente un arcipelago di aggettivi e sostantivi che meglio lo identificano!

E infine, l'oggetto, la "cosa" che meglio racchiude l'essenza del colore indaco scuro:




Quale prodotto infatti, meglio dei Jeans, contiene la vera essenza dell'indaco?  
Questa fabbrica di jeans inoltre produce pantaloni ottenuti da 100% di cotone organico fatto a mano con colorante indaco vegetale, immergendo più e più volte il tessuto fino al completo assorbimento. Ciò può impiegare anche sei mesi, ma il risultato è sicuramente di superba qualità!





Step #23: L'indaco selvaggio

Parlando di caratteristica intrinseca "selvaggia" del colore indaco scuro, richiamerei il post trattato in precedenza "Curiosità - La Tagelmust" in cui ho parlato proprio di come questo colore abbia una sfumatura che si può ritenere molto selvaggia sotto questi aspetti: la tagelmust infatti è proprio una specie di turbante utilizzato dalle popolazioni berbere e nomadi del Sahara. Questi popoli utilizzano proprio questo colore anche nei vestiti oltre che nel copricapo, e la colorazione Indaco serve per denotare le possibilità economiche e le diverse gerarchie sociali. 


domenica 25 dicembre 2016

Merry Christmas!!

Buon Natale a tutti da un Babbo Natale che quest'anno ha deciso di cambiare il proprio vestiario, adottando un look del colore più fashion di tutti: l'Indaco scuro! :)

Buone Feste!!


giovedì 22 dicembre 2016

Step #22: L'indaco scuro nell'architettura

Nell'architettura, il colore indaco scuro-viola è un colore molto particolare . Lo si può trovare perlopiù nelle opere di architettura moderna di grandi città, sedi di grattacieli o opere architettoniche particolari o installazioni temporanee di architettura.
Alcuni esempi di opere:

Purple Hill House - Youngin, Gyeounggi-do, Korea - HyoMan Kim - IROJE KHM Architects
Purple Hill House - Youngin, Gyeounggi-do, Korea - HyoMan Kim - IROJE KHM Architects

Purple Tower -  Mexico - Ricardo Legorreta
Pershing Square, Los Angeles - Ricardo Legorreta  
Futuristic Architecture, Light Sculpture - Forth Worth, Texas
The Soundwave - Xiangyang, Hubei, China - Penda

The Soundwave - Xiangyang, Hubei, China - Penda


The Soundwave - Xiangyang, Hubei, China - Penda


Dove però il colore non fa parte originariamente nell'opera architettonica, viene ricavato tramite l'illuminazione: specialmente nelle grandi Metropoli, è molto in voga infatti l'uso di riflettori colorati per illuminare facciate di palazzi, grattacieli ponti e anche musei. Tra queste luci di varia tonalità una delle più utilizzati per il suo grande effetto scenografico sul panorama cittadino è sicuramente il violetto-indaco.
E' il caso di Mosca per esempio, come per l'International Business Center.




Il colore indaco è presente anche in un trattato speciale di architettura: trattasi del trattato antico De Architectura di Vitruvio. Al capitolo VIII: Il Minio infatti Vitruvio parla del suddetto colore relazionandosi alle sue origini:



Step #21: L'indaco scuro come protagonista

Se pensiamo a un personaggio che porti in alto con onore il colore in esame, ovvero l'indaco scuro, sicuramente possiamo affermare che il noto attore di Hollywood Jack Nicholson ne sia un fiero portatore. 
Infatti con l'interpretazione del personaggio de "il Joker" nel film Batman(1989) l'attore ha lasciato un'impronta nella storia di questo colore, creando l'associazione mentale di indaco-viola a uno dei pìù celebri personaggio "cattivi" della Dc comics.


Un altro celebre attore di Hollywood, che meglio rappresentò questo colore purchè nelle sue varianti cromatiche più similari, fu sicuramente la stella del cinema, sceneggiatore, regista e scrittore statunitense Gene Wilder nel film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971).





mercoledì 21 dicembre 2016

Step #20: La moda



Nel fashion e nella moda il colore indaco scuro è un colore molto presente e molto apprezzato e allo stesso tempo sofisticato. Sofisticato in quanto accentuatamente ricercato, artificiosamente raffinato, privo di naturalezza e semplicità. Infatti alcuni capi di abbigliamento vengono prodotti con una tecnica molto antica e particolare, la quale conferisce all'artefatto finale caratteristiche davvero speciali e preziose e qualitativamente eccellenti.
La tecnica utilizzata si chiama tecnica Daru: è una tecnica rara utilizzata tutt'oggi da alcuni artigiani indiani e consiste in una stampa manuale che prevede l'uso di un blocco di fango resistere all'acqua. Si tratta di una stampa tipica del Rajasthan, in India del Nord. Le stampe hanno un aspetto casalingo e professionale al tempo stesso. Il processo di stampa richiede un duro lavoro manuale e l'utilizzo di coloranti naturali e paste vegetali. 
Questo tipo di tecnica è stato riprodotto da una compagnia di moda di nome Sonica Sarna Design, la quale assume artigiani per creare i suoi prodotti di moda; I tessuti sono realizzati con indaco naturale estratto dalla pianta Indigofera e sono sostenibili.





Step #19: Anatomia di un colore


Volendo analizzare l'anatomia del colore indaco scuro, occorre sviscerare a fondo le diverse culture: abbiamo già visto come questo colore infatti variando da cultura a cultura e da popolo a popolo nel mondo, assuma un differente significato. 

Il significato più importante è certamente attribuito alla sfera spirituale. Nello Step #8  abbiamo già approfondito che questo colore è sempre stato molto legato alla scaramanzia (cristianesimo) o alla spiritualità (buddismo, induismo).
Infatti è collegato al sesto chakra il quale esercita il controllo della coscienza ed è il centro di elaborazione delle percezioni sensoriali. Viene definito Ajna ed è la sede del terzo occhio. Secondo questa cultura il terzo occhio nasce dalla fusione delle due visioni separate degli occhi fisici e può vedere oltre il velo della forma e dell'apparenza: permette di “guardare senza guardare”, di allargare i nostri orizzonti, di sviluppare la concentrazione e l’intuizione, di creare e proiettare immagini armoniche grazie a una visione armonica interiore.
Anatomicamente parlando, possiamo dire quindi che il significato più profondo e rilevante di questo colore sia proprio la sfera spirituale.

mercoledì 16 novembre 2016

Curiosità - Chefchaouen: la città blu

Chefchaouen (in arabo: شفشاون‎, Shafshāwan; in berbero ⵜⵛⴻⴼⵜⵛⴰⵡⴻⵏ, Ashawen), cittadina del Marocco.



Step #18: Indaco scuro nell'arte pittorica


In una serata di fine settembre del 1888, intorno alle 22.30, Vincent Van Gogh era sulla riva del Rodano, nei pressi della cittadina francese di Arles. Aveva da poco finito di dipingere il paesaggio che si trovava a sud-ovest, una veduta del fiume con le luci del paese sullo sfondo, e all'improvviso decise di ruotare il cavalletto. Alle sue spalle, verso nord, si stagliava l'Orsa Maggiore, che scelse come soggetto per il cielo e che raffigurò sulla tela in due fasi, intervallate tra loro da una pausa di qualche decina di minuti. Il risultato finale fu Notte stellata sul Rodano, uno dei suoi capolavori.

AggiunVincent Van Gogh  Notte stellata sul Rodano, 1888, Musée d'Orsay

Dipinto su un pezzo di terra sulla riva del fiume, a solo un minuto dalla Casa Gialla, in cui Van Gogh risiedeva allora, fu esibito per la prima volta alla Società degli Artisti Indipendenti di Parigi nel 1889. La vista è dal lato ad Est del Rodano, nel gomito del fiume che gira a destra per circondare le rocce sulle quali Arles è fondata.

Dalle parole dello stesso Vincent, "la notte stellata è dipinta in notturna, sotto un getto di gas. Il cielo è color acqua marina, il fiume blu-reale, la città blu e viola, tendente all'indaco,  i riflessi color oro scalando verso il verde-bronzo. Sul fiume l'Orsa Maggiore è riflessa con un verde scintillante e rosa, il cui pallore contrasta con l'oro vivo del gas: due figure d'amanti piene di colori sono in primo piano". Da notare che il gas era prodotto per creare la luce artificiale al tempo in cui non vi era elettricità.

Opera gemella di questa è la famosissima "notte Stellata".


Step #17: Brevetto






Qui sopra l’immagine del brevetto della pianta ibrida classificata come hybrid Baptisia, conosciuta con il nome di coltivazione “Indigo Spires”. 
Questa nuova coltivazione rappresenta una nuova pianta erbacea più resistente ottenuta dall'accoppiamento di due specie di Baptisia: Baptisia minor e Baptisia sphaerocarpa.
L'ibrido che ha origine da queste due specie è una pianta con molteplici diramazioni dalle quali sbocciano fiori con petali color Indaco scuro.





martedì 15 novembre 2016

Step #16: Indaco scuro nel Design

Esempi di come l'indaco scuro si sposi perfettamente con arredamento e design:





Volendo, accanto al divano Indaco scuro, potreste addirittura fare pendant con un cuscino per il vostro fedelissimo amico 




Fonti (e anche acquistabili) su: 

sabato 12 novembre 2016

Step #15: Manifesti e pubblicità

Alcuni manifesti pubblicitari vintage della nota azienda Milka che richiamano il colore viola-indaco-indaco scuro                                                                                              




Di seguito invece alcuni manifesti pubblicitari più recenti.
Notare come il colore viola scuro- indaco nelle sue tonalità, tra cui anche l'indaco scuro sia rimasto simbolo per rappresentare questa azienda.







mercoledì 9 novembre 2016

Step #14: La chimica dell'Indaco scuro

Come già accennato in qualche precedente post, il nome Indaco deriva dal termine greco indikon, indiano. Infatti l'India è considerata il più antico centro produttore ed esportatore data la coltivazione, praticata fin dall'antichità, dell'Indigofera Tinctoria la pianta da cui veniva ottenuto in prevalenza il colorante.


Adolf von Baeyer nel 1865, iniziò a lavorare alla caratterizzazione strutturale della molecola dell’indaco cercando di ottenere il cosiddetto colorante in laboratorio e riuscendoci in seguito nel 1878 tramite il processo sintetico riportato in seguito:



Nonostante abbia il merito di aver portato all'ottenimento del colorante tramite sintesi totale di laboratorio, questo metodo era poco vantaggioso, fu dunque sostituito da processi più efficienti ed economici, a livello industriale e, nel 1882, Baeyer mise a punto una via di sintesi più semplice, schematizzata di seguito, che usa o-nitrobenzaldeide come reagente di partenza.
Questa all'epoca non era facilmente reperibile per cui l'uso della reazione stentò a decollare, ai giorni nostri invece non lo è più e questa strada è diventata una comune sintesi a livello di laboratorio.

I lavori sui pigmenti e sulla scoperta della struttura della molecola valsero al chimico tedesco il premio Nobel per la Chimica nel 1905.


martedì 8 novembre 2016

Step #13: Il colore nel fumetto

Il colore Indaco scuro nei fumetti:

Pensando ai fumetti e alla presenza del mio colore al loro interno, subito mi si è accesa la lampadina su un fumetto in particolare, o meglio, un crossover di fumetti pubblicato da DC Comics
La serie di storie è intitolata Blackest Night (La notte piu profonda) ed è stata pubblicata per otto mesi nella miniserie con lo stesso titolo e nelle collane Green Lantern (Lanterna Verde) e Green Lantern Corps, con collegamenti ad altre miniserie e serie. 
Il numero iniziale, con data di copertina settembre, è stato pubblicato all'inizio del giugno 2009.
Nel numero Blackest Night: Talesof the Corps n.1 (luglio 2009), viene citato il colore Indaco in quanto avviene la prima comparsa estesa di alcuni nuovi personaggi: La Tribù Indaco (Indigo Tribe)
Notare come il colore Indaco (Indaco scuro in questo caso) sia stato associato alla "Notte più profonda" o "più oscura".



domenica 6 novembre 2016

Step #12: L'appetito vien mangiando se...

... la vista ci mette lo zampino!

La vista permette di relazionarsi agli oggetti che ci circondano proprio perché si tratta di un senso dominante, non a caso l’aspetto estetico, in questo caso il colore, predispone o meno il consumo di un alimento fornendoci informazioni sulla qualità e la freschezza del prodotto.



E’ provato scientificamente che il nostro cervello associa al colore dei cibi sensazioni positive o negative secondo un “pregresso mentale” che ci lega a sensazioni gradevoli o spiacevoli vissute nel passato; quando un alimento si presenta di un colore diverso da quello a cui siamo abituati subito veniamo investiti da una sensazione di diffidenza e talvolta di disgusto.

Il colore, quindi, diventa segnale di pericolo e ci fornisce indicazioni primarie sul cibo: se un frutto è verde è acerbo, se ha un bel colore è maturo e se tende al marrone è marcio. Prima ancora di assaggiarlo abbiamo già una chiara idea del gusto che avrà, aspro, dolce o acido, come se vista e gusto si fossero associati a creare una sensazione unica.

I colori ci fanno stare bene e hanno una grandissima influenza sugli stati d’animo dell’uomo, in effetti la cromoterapia ha origini antichissime, poiché le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all'influenza dei colori sulla salute

Il più delle volte la scelta di un alimento piuttosto che un altro è legata al nostro stato d’animo, ovvero il colore del cibo desiderato è affine all’umore del momento; frutta e verdura contengono dei pigmenti fitonutrienti (flavonoidi, fenoli, terpeni, fitati, isotiocianati, indoli) che esercitano una naturale funzione visivo-attrattiva sulle nostre scelte alimentari, producono effetti benefici sul nostro l’organismo e svolgono funzioni importanti per la salute del corpo.

Il blu-violetto, come l'indaco (scuro) grazie alle sue virtù calmanti, calma la fame per esempio.

Queste sono le tinte dell’equilibrio: i cibi che vanno dal viola all'indaco sono particolarmente ricchi di magnesio e di altri elementi fondamentali per le funzioni cerebrali, inoltre sono considerati i migliori antidoti alla fame nervosa, svolgono una benefica azione sul sistema nervoso, sul cervello e sulle facoltà intellettive superiori.

Per quanto riguarda l'indaco scuro, sono facilmente reperibili molti di  cibi o pietanze che richiamano questo colore, o meglio, che si avvicinano "cromaticamente" parlando a questo colore, come viola-blu, violetto:


Giusto ieri sera, andando a fare la spesa, ho trovato nel reparto-frigo questa ottima crema di patate viola



Ci sono moltissimi altri alimenti come ad esempio:

 Il cavolfiore viola 


I fichi



Il Kohlrabi (noto come cavolo rapa)


Per finire con gli esempi, e per non fare solo esempi per i nostri amici vegetariani/vegani, possiamo anche richiamare all'attenzione l'astice blu, ritenibile come una pietanza (vegetariani e vegani non prendetevela!), che presenta una colorazione blu e a volte blu tendente... all'indaco!